mercoledì 7 agosto 2013

Google Glass già sostituiti dalle lenti a contatto della Samsung

Se in questi anni abbiamo assistito sovente a guerre di volta in volta legali piuttosto che prettamente hi-tech tra Samsung ed Apple, nei prossimi potremmo a sorpresa vedere il gigante coreano in competizione con il grande alleato di questi anni, Google. Tranquilli, non si preannuncia un abbandono di Android, il sistema operativo per smartphone sviluppato da Google, da parte di Samsung. Il terreno della battaglia sarà quello della “vista”, ma non nel senso comune del termine, bensì nell’accezione della “vista aumentata”, o a dirla con le parole giuste, della “realtà aumentata”.

[caption id="attachment_1916" align="alignnone" width="182"]google-glass google-glass[/caption]

In che termini? Da una parte c’è Google, che per gli anni a venire sta riponendo grande fiducia (ed investimenti economici) negli ormai famosi Google Glass. Si tratta di occhiali connessi ad internet, in grado di proiettare elettronicamente sulle lenti tutti i servizi tipici dell’offerta Google (Maps, Search, Offerte etc) associandoli alla realtà che ci circonda. Per capirci con un esempio, se supponiamo di trovarci a Roma di fronte al Colosseo è molto probabile che i Google Glass ci propongano la pagina Wikipedia che parla della storia dell’antico anfiteatro romano  o che Google Maps ci mostri i migliori ristoranti in zona.

Vi sembra una soluzione troppo futuristica? In realtà non lo è visto che almeno in termini tecnici è stata già ampiamente superata da una sperimentazione portata avanti dall'Università di Ulsan degli Stati Uniti, dal ricercatore coreano Jang-Ung Park, e supportata da Samsung. Il frutto di questa ricerca è stato la formulazione diuna speciale tipologia di lenti a contatto elettroniche in grado di fornire un set di informazioni simili a quelle di Google Glass, ma senza la necessità di indossare gli occhiali.

A queste particolari lenti si è arrivati sfruttando le nanotecnologie del settore dell’ingegneria ottica coadiuvate da microcomponenti elettronici quali un diodo in silicio. La sua struttura morbida ne rende possibile l’applicazione direttamente sulla cornea umana e senza controindicazioni, proprio come si indosserebbe una più comune e classica lente a contatto. L’obiettivo di queste lenti a contatto elettroniche è quello di andare oltre la realtà aumentata, sviluppando sistemi di monitoraggio a distanza da usare nell’ambito della telemedicina; ad esempio si è visto che attraverso questo diodo è possibile misurare la pressione dell’occhio. Questa misura è molto importante nella cura di alcuni disturbi come il glaucoma che, grazie a queste nuove lenti, potrà essere eseguita a distanza ovunque il paziente si trovi in quel momento.

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